WorkPlace Health Promotion e Sorveglianza Sanitaria in aziende e PMI: con la tecnologia digitale è tutto più semplice.

La WorkPlace Health Promotion (WHP) è un programma dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la la promozione della salute attraverso corretti stili di vita nei luoghi di lavoro.

Il concetto di promozione della salute – spiega Alessandra Bonotti, CEO diMedialis srlè stato codificato nel 1986 dalla “Carta di Ottawa”, importante documento di riferimento per lo sviluppo di politiche sanitarie. Tale programma mira a creare una rete di collaborazione tra sistema sanitario, imprese ed enti coinvolgendo amministrazioni pubbliche, datori di lavoro, dirigenti, lavoratori e loro rappresentanti, con lo scopo di promuovere la salute negli ambienti lavorativi”.

La WHP prevede lo sviluppo e l’applicazione di buone pratiche negli ambienti lavorativi, focalizzandosi su sei aree di sensibilizzazione: corretta alimentazione, contrasto al fumo, promozione di attività fisica, sicurezza stradale e mobilità sostenibile; a queste si aggiungono il contrasto al consumo dannoso di alcol ed altre dipendenze, la promozione del benessere lavorativo e la conciliazione vita-lavoro.

La WorkPlace Health Promotion segue un metodo standardizzato che incentiva politiche al servizio della salute dei lavoratori. Per ciascuna area di sensibilizzazione – continua Bonotti – le aziende sono chiamate a predisporre percorsi formativi, risorse umane ed economiche per aumentare la consapevolezza sull’importanza dei corretti stili di vita negli ambienti di lavoro. All’interno di PMI ed aziende, prima della WHP, le buone pratiche erano raramente seguite in quanto, non essendo incentivate, era difficile reperire le risorse necessarie alla loro applicazione. Ad oggi, applicare in contesti aziendali le buone pratiche fornite dal WHP permette alle persone di aver maggiore cura della propria salute”.

Questo, in aziende e Pmi, comunica ai lavoratori la percezione di un contesto sano e attento alle esigenze e alle necessità di tutti, creando un ambiente collaborativo e sereno in cui si è tutelati e protetti.

Gli effetti su aziende e lavoratori sono d’impatto: maggiore sicurezza e gratificazione, controllo e mantenimento delle condizioni di salute che, nel complesso, favoriscono una migliore qualità di vita. – dice la CEO di Medialis srl – La WHP, inoltre, agisce nelle aziende in modo trasversale con interventi per ridurre discriminazioni ed offrire pari opportunità, così da conseguire il massimo potenziale di salute auspicabile”.

Nei contesti aziendali la WorkPlace Health Promotion è strettamente correlata alla sorveglianza sanitaria, il cui scopo è valutare l’idoneità specifica al lavoro,scoprendo in tempo utile anomalie cliniche o precliniche (diagnosi precoce) e prevenendo potenziali peggioramenti della salute del lavoratore (prevenzione secondaria).

I benefici prodotti dall’applicazione del programma WHP – aggiunge Alessandra Bonotti – si riflettono significativamente sulla sorveglianza sanitaria, con conseguente diminuzione della percentuale di lavoratori inidonei o parzialmente idonei alla mansione specifica. Attenta valutazione del rischio e accurata sorveglianza sanitaria permettono il monitoraggio continuo della salute dei lavoratori, limitando i livelli di rischio di malattia. La sorveglianza sanitaria, tuttavia, viene spesso considerata dal datore di lavoro solo come oneroso obbligo di legge”.

La sorveglianza sanitaria, predisposta dal datore di lavoro e svolta dal medico competente, rientra negli obblighi di legge ed è normata ai sensi del D.Lgs 81/2008 e successive modifiche.

I datori di lavoro, dopo la pandemia globale, si stanno rendendo conto non solo dell’ importanza della sorveglianza sanitaria, vista come tutela della salute dei dipendenti e, di conseguenza, dell’azienda ma anche del supporto che la teconolgia digitale può fornire. La scelta e l’utilizzo di un software dedicato, integrato con gli strumenti medici più usati e sicuro per la gestione di privacy e dati – conclude la CEO di Medialis srl – diventa fondamentale per ottimizzare e gestire al meglio attività e protocolli relativi alla sorveglianza sanitaria

[Intervista pubblicata su “Tecnologia e Innovazione” – Ottobre 2022]

 

 
 

“Donne Imprenditrici Digitali” Intervista ad Alessandra Bonotti, CEO Medialis srl.

In Italia sono tante le donne impreditrici digitali di successo. Il digitale, infatti, oltre a rivoluzionare la vita privata delle persone – fatta di passioni, interessi, viaggi – ha modificato soprattutto il modo di fare imprenditoria.

Alessandra Bonotti, classe ‘76 , si laurea a Pisa nel 2001 in Scienze Biologiche, e si specializza in Patologia clinica nel 2006.  Ad oggi è una giovanissima imprenditrice che punta il proprio futuro lavorativo su sfide ed opportunità che fortuna e costanza le pongono davanti. Acquisisce esperienza decennale nel campo della Medicina del Lavoro presso L’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana come assegnista di ricerca a Medicina Preventiva del Lavoro.

L’esperienza nella Medicina del Lavoro mi ha avvicinata a questa branca della medicina e insegnato ad amarla con il giusto merito. Il benessere dei lavoratori è, oggi più che mai, fondamentale. Nel 2017 mi sono avvicinata al mondo dello sviluppo informatico, acquisendo competenze specifiche nello sviluppo di software e database. Incontro avvenuto grazie all’eredità di Francesco Di Pede – spiega Alessandra- che, negli anni ’90, si era prodigato per lo sviluppo di un Gestionale per le visite di Sorveglianza Sanitaria nelle aziende di Medicina del Lavoro, affidando la qualità del suo prodotto a Medici Competenti.”

La tecnologia ha modificato e supportato processi di trasformazione, distribuzione e produzione non solo in settori già ben avviati ma anche, e soprattutto, in settori nuovi sul mercato come la comunicazione, l’informatica ed i servizi multimediali.

Si tratta di un processo evolutivo che procede spedito e coinvolge in misura crescente anche le imprenditrici, le quali stanno acquisendo un ruolo sempre più importante nel tessuto imprenditoriale e produttivo italiano.

L’Italia, infatti, ad oggi è prima in Europa per numero di imprenditrici e lavoratrici autonome: nel nostro Paese le lavoratrici indipendenti sono 1,4 milioni; davanti a 1,2 milioni di donne indipendenti della Francia ed a 1,0 milioni di Germania e Spagna. Se si parla d’ imprenditoria femminile, a fine 2021 l’Italia conta1.342.703 imprese a conduzione femminile, cioè il 22,1% del totale delle imprese.

La strada della Dott.ssa Bonotti s’incrocia con coloro che oggi sono amici e soci. L’azienda di sviluppo informatico Inera accoglie il progetto di Achille Gestionale per la Medicina del Lavoro – riconoscendo le potenzialità e le unicità che lo rendono un programma gestionale tra i migliori sul mercato.

Dall’amicizia e la stima condivisa con Inera nasce, nel Giugno 2020, Medialis srl. Un progetto ambizioso e solido che vuole avvicinare il mondo del digitale alla realtà della medicina e della sanità. Un’azienda che ha il proposito di elaborare prodotti ad hoc per professionisti, studi medici ed  aziende; sviluppati e supervisionati da personale competente e che conosca da vicino le necessità del lavoro pratico della Medicina del Lavoro.

Medialis nasce dalla speranza di poter fornire ai medici strumenti digitali sempre più efficaci e all’avanguardia, in un’ottica di informatizzazione che permetta loro di dedicarsi al paziente più che all’inserimento dati”.

In questo, l’Amministrazione della Dott.ssa Bonotti fa da garante al fine ed il core dei soci, da Inera, assicura qualità e forza nella produzione informatica.

La collaborazione tra i soci Medialis è di grande ispirazione per l’azienda. Ci auguriamo di poter costruire un network per medici, collaborator e tutti i professionisti nel settore di promozione della salute. Fiducia reciproca e rispetto per le proposte di tutti rendono il nostro Team un incontro accogliente e familiare di persone ed idee rivolte al futuro

Diventare imprenditrici digitali è anche un’opportunità per valorizzare le proprie skills: è importante avere una buona idea e lavorare per renderla concreta, sempre tenendo ben presenti mercato di riferimento, target, concorrenza ed investimento iniziale. 

Sono fondamentali, infine, anche le capacità e le attitudini personali: occorre studiare per capire il funzionamento di un settore sempre in evoluzione e che richiede competenze in diverse discipline, spesso molto differenti tra loro. E, soprattutto, nella carriera di imprenditrici, serve tanta passione.

[Intervista pubblicata su “Tecnologia e Innovazione” – Maggio 2022]

Workplace Health Promotion – WHP

PROMUOVERE LA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO

La Promozione della Salute nei Luoghi di Lavoro (Workplace Health Promotion – WHP) è una strategia preventiva che ha lo scopo di migliorare la salute ed il benessere delle persone nel contesto lavorativo, poichè è il luogo dove le persone passano la maggior parte del loro tempo e rappresenta quindi un luogo privilegiato per l’adozione di stili di vita salutari.

Il Programma WHP prevede lo sviluppo di buone pratiche in sei aree tematiche:

1. Alimentazione Sana

Menù orientati ad un’offerta salutare, porzioni corrette e composizione equilibrata dei pasti in mensa. Distributori automatici con alimenti salutari e distributori di acqua free. Il Medico Competente Aziendale ha il ruolo di sensibilizzare i lavoratori su stili di vita salutari, misurando periodicamente peso corporeo e circonferenza addominale.

2. Attività Fisica

Favorire il movimento incentivando l’uso di scale e biciclette a disposizione dei lavoratori, organizzando tornei sportivi, attivando convenzioni con palestre e piscine. Il Medico Competente Aziendale può attivare counseling motivazionali per i lavoratori a rischio, indicando opportunità aziendali e locali per aumentare l’attività fisica e condurre attività di minimal advice e/o counseling ai lavoratori sedentari.

3. Fumo di tabacco

Definire una policy libera da fumo. Il Medico Competente Aziendale valuterà i lavoratori con questionari specifici e può attivare percorsi di counseling.

4. Contrasto ai comportamenti additivi

Definire una policy scritta su alcol/droghe, promuovendo iniziative di formazione per aumentare conoscenza dei rischi legati ad uso/abuso. Il Medico Competente Aziendale svolge attività di counseling motivazionale nelle visite ai lavoratori

5. Conciliazione Vita/Lavoro, welfare e Responsabilità Sociale

 Favorire la conciliazione famiglia / lavoro con politiche di assistenza ad anziani, bambini e donne in gravidanza. Il Medico Competente Aziendale coadiuva il datore di lavoro nel creare percorsi di sostegno per le varie realtà familiari.

6. Mobilità Sostenibile e Sicurezza Stradale

Organizzare servizi di trasporto collettivo casa/lavoro, car pooling/car sharing, convenzioni o incentivi per l’utilizzo di mezzi pubblici nel percorso casa-lavoro


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La promozione della salute nei luoghi di lavoro

La promozione della salute nei luoghi di lavoro, per anni, è rimasta un’attività secondaria per molte organizzazioni sia pubbliche che private. Negli ultimi anni, però, si è registrato un cambio di rotta motivato dalla crescente consapevolezza che una convinta e diffusa promozione della salute nei luoghi di lavoro ha effetti, nel lungo periodo, sia sul benessere del lavoratore che sulla sua produttività.

I riflessi positivi per l’organizzazione sono evidenti, a maggior ragione in un sistema produttivo caratterizzato dal significativo invecchiamento della popolazione lavorativa.  

Allora quali azioni di promozione perseguire, come organizzarle, quali stakeholder coinvolgere? Di seguito alcune utili indicazioni su come strutturare e pianificare una efficace strategia di prevenzione e promozione della salute, per raggiungere risultati positivi sia per il lavoratore che per l’azienda.

Che cos’è la promozione della salute

La promozione della salute nei luoghi di lavoro (Workplace Health Promotion) è un aspetto centrale delle politiche aziendali ed uno strumento per incrementare il benessere dei lavoratori e, di riflesso, la produttività. 

La promozione della salute sul lavoro è una strategia di prevenzione, complementare a quella della sorveglianza sanitaria, finalizzata al miglioramento della salute e della qualità della vita professionale dell’individuo. 

La promozione della salute non è una responsabilità esclusiva dei servizi sanitari, poiché riguarda fattori che sono al di fuori del controllo dei servizi sanitari stessi e dipendono invece da scelte economiche, di politica sociale e produttive.

I luoghi di lavoro rappresentano una situazione favorevole alla promozione della salute, perché sono spazi collettivi di aggregazione in cui si formano modelli culturali e comportamentali.

Uno dei presupposti della promozione della salute nei luoghi di lavoro (Workplace Health Promotion – WHP) è che la salute dei lavoratori dipenda, per buona parte, dalle loro abitudini di vita.

Un ambiente di lavoro “salutare” non è solo un ambiente in cui i fattori di rischio sono sotto controllo ma è anche una situazione in cui si promuovono comportamenti e stili di vita salutari.

Tutte le organizzazioni, pubbliche e private, hanno uno specifico interesse ad investire nella promozione della salute poiché la produttività dipende da una forza lavoro motivata e sana. Creare un ambiente positivo nel quale le persone lavorano con piacere; diminuire le assenze per malattia, riducendo così il numero di giornate lavorative perse; riuscire a mantenere in produzione un lavoratore con una malattia cronica o con disabilità; evitare i costi di inserimento e formazione legati ad una sostituzione; ridurre il contenzioso sulle malattie professionali e sulle idoneità. Tutti questi sono elementi determinanti che non possono essere trascurati.

Al centro  c’è sempre l’ambiente di lavoro:

  • Perché il lavoratore “sano” non si ammali.
  • Perché il lavoratore “malato” possa svolgere la propria attività senza peggiorare le proprie condizioni di salute.
  • Perché il luogo di lavoro contribuisca all’adozione di stili di vita salutari.

Dove interviene la Promozione della Salute

Le tematiche oggetto di iniziative di promozione della salute riguardano aspetti delle abitudini di vita delle persone che hanno effetti rilevanti sulla loro salute.

  • Disassuefazione dal fumo
  • Corretta alimentazione
  • Contrasto all’abuso di alcol
  • Lotta alle dipendenze (sostanze psicotrope, farmaci, gioco d’azzardo)
  • Attività fisica
  • Sicurezza stradale
  • Gestione dello stress
  • Invecchiamento attivo

La normativa in materia di salute e sicurezza obbliga il datore di lavoro ad adottare misure di prevenzione dei rischi lavorativi e a sottoporre a sorveglianza sanitaria i lavoratori esposti a rischi per la salute. 

Tuttavia, oggi assistiamo soprattutto ad una prevalenza di malattie correlate al lavoro che sono determinate sia dai rischi lavorativi sia dallo stile di vita delle persone. Questo aspetto, insieme all’allungamento della vita lavorativa con conseguente invecchiamento dei lavoratori, contribuisce ad aumentare il numero di lavoratori inidonei o idonei con prescrizioni/limitazioni, la cui collocazione in attività produttive può risultare problematica. Di fatto, oggi non è più sufficiente rispettare i limiti di esposizione stabiliti dalla normativa per mantenere il fenomeno delle inidoneità/idoneità con prescrizioni entro livelli compatibili con la produttività.

Le iniziative di promozione della salute vanno finalizzate anche a sostenere le capacità psicofisiche in relazione al lavoro. A tal fine, la scelta degli interventi deve seguire un approccio per problemi che individui criticità rilevanti per l’azienda e sia finalizzato al miglioramento.

Le iniziative di Promozione della Salute

Gli interventi di promozione della salute si basano su iniziative di prevenzione primaria  finalizzate a ridurre i fattori di rischio attraverso la loro eliminazione o mitigazione con interventi di carattere tecnologico, organizzativo e procedurale, vale a dire su iniziative che possiamo definire di “medicina preventiva”.

La medicina preventiva comprende azioni di diagnostica precoce ma è centrata anche sulla promozione di comportamenti salutari tesi a migliorare lo stato di salute e di benessere della persona. Le iniziative di promozione della salute possono dunque essere articolate in diversi piani:

Medicina preventiva

  • Attività di diagnostica precoce (screening)
  • Promozione di comportamenti salutari (medicina degli stili di vita e medicina antiaging)

Buone prassi

  • Adozione di buone pratiche nell’organizzazione aziendale

La medicina preventiva

L’obiettivo generale della medicina preventive è ridurre la probabilità che un soggetto si ammali, sviluppi condizioni invalidanti o muoia prematuramente.

La sorveglianza sanitaria obbligatoria per legge è rivolta alla prevenzione delle malattie da lavoro, le cosiddette “tecnopatie”, che tuttavia costituiscono solo una parte (spesso poco significativa) delle patologie che possono influire sull’idoneità al lavoro o che comunque risultano rilevanti per la salute del lavoratore.

Risulta utile offrire, su base volontaria, programmi di medicina preventiva finalizzati alla rilevazione e dunque poi alla mitigazione anche di fattori di rischio “extraprofessionali” individuali e/o alla diagnosi precoce di patologie rilevanti per genere ed età, nell’ambito delle quali si collocano anche le cosiddette “malattie ad aumentata prevalenza in gruppi di lavoratori” che possono avere un significativo impatto sulla produzione .

Se prestata nei tempi e nelle modalità dovuti, la prevenzione migliora le condizioni di salute generale e riduce i costi della sanità.

I programmi di medicina preventiva prevedono un lavoro di riduzione dei rischi professionali, che si svolge su diversi piani (tecnologico, tecnico, operativo, organizzativo), ma anche di contrasto dei fattori di rischio che derivano dagli stili di vita degli individui.

Screening per la diagnostica precoce

La medicina preventiva, oltre a lavorare sulla riduzione dei rischi per la salute, comprende anche interventi di diagnostica precoce, basati su screening diagnostici che consentono alle persone di anticipare la consapevolezza di una patologia, l’inizio delle terapie e, con queste, le probabilità di successo.

I programmi di screening devono prevedere anche una metodologia efficace per gestire il lavoratore in caso di positività ai test. Il lavoratore può affrontare tali costi con il sostegno dell’azienda, direttamente o attraverso i contributi derivanti dai programmi di welfare aziendale, ovvero dai fondi per la sanità integrativa. 

I programmi di screening devono prevedere anche una metodologia efficace per gestire il lavoratore in caso di positività ai test.

La medicina preventive tiene conto delle caratteristiche di ogni soggetto, per il quale sono messi a punto obiettivi specifici.  Questi ultimi dipendono in misura notevole dal profilo di rischio individuale, ossia dal rischio che il soggetto presenta di sviluppare una patologia in base a fattori come età, sesso, patrimonio genetico, stile di vita e ambiente fisico e sociale. I fattori che aumentano il rischio sono detti fattori di rischio.

Alcuni di questi fattori sono chiaramente al di fuori del controllo da parte del soggetto; altri, invece, possono essere modificati, riducendo potenzialmente il rischio di sviluppo di patologie. Naturalmente, una buona assistenza medica è un aspetto importante nella mitigazione del rischio.

Per quanto riguarda nello specifico gli screening, un buon programma di diagnostica precoce va impostato dopo una indagine sui fattori di rischio cui è esposta la persona e dopo aver ottimizzato il quadro degli obiettivi dello screening e delle relative priorità insieme alle risorse disponibili.

La promozione di comportamenti salutari

L’obiettivo di questo tipo di iniziative è modificare i comportamenti pericolosi per la salute sia sul posto di lavoro sia nella vita quotidiana. Tali interventi comprendono semplici campagne di informazione e sensibilizzazione così come iniziative più approfondite che coinvolgono e impegnano il soggetto e monitorano i cambiamenti ottenuti.

Quindi gli ambiti interessati possono essere:

  • Nutrizione
  • Attività fisica e sport
  • Supporto motivazionale/psicologico
  • Interventi su altri fattori di impatto
  • Attività antiaging
  • Fisioterapia e gestione della postura

 L’adozione di buone pratiche nell’organizzazione aziendale

Per ottenere risultati efficaci in ambito aziendale è necessaria una strategia integrata, guidata da una policy aziendale che individui gli obiettivi della campagna come valore condiviso con tutti gli stakeholder.

La gestione delle normali attività aziendali dovrà essere resa coerente con i contenuti del programma di promozione della salute. Ad esempio, qui di seguito sono riportati gli ambiti di attività aziendale che vanno “ripensati” nel momento in cui si decide di intraprendere un percorso di promozione della salute:

  • Politiche aziendali di responsabilità sociale.
  • Mensa e distributori di alimenti .
  • Sponsorizzazioni, squadre aziendali, bonus e premi.
  • Organizzazione degli spazi.
  • Organizzazione degli spostamenti interni all’azienda, del tempo, della mobilità.

Verifica dei risultati

Un efficace programma di promozione della salute non è basato soltanto sulla definizione di obiettivi specifici e sull’attuazione della strategia condivisa all’interno dell’organizzazione. Un tassello chiave è costituito dalla verifica dei risultati attraverso il ricorso a indicatori di performance (KPI) precedentemente stabiliti. Tra questi, a solo titolo esemplificativo, citiamo:

  • Indicatori di partecipazione
  • Indicatori di efficacia
  • Indicatori di efficacia (es. riduzione delle idoneità con limitazioni/prescrizioni e delle inidoneità).
  • Indicatori di salute (es. risultati accertamenti diagnostici).
  • Livello di soddisfazione e modifica dei comportamenti tramite rilevazione soggettiva con questionari anonimi.

I KPI creano le condizioni per una misura più realistica della campagna di promozione della salute, consentendo di individuare i fattori di debolezza e di realizzare differenti analisi comparative nel tempo. Naturalmente la definizione dei KPI è dinamica, in quanto la loro individuazione è sempre il prodotto di una strategia condivisa e di un approccio organizzativo.

Vantaggi per le aziende

I vantaggi che le campagne di promozione della salute sono in grado di apportare alla vita aziendale sono molteplici, quantificabili sia dal punto di vista economico che dal punto di vista sociale. 

Uno dei primi benefici che le aziende possono rilevare è la sensibile riduzione dell’assenteismo e un incremento nella produttività. Diverse ricerche indicano come la promozione della salute nei luoghi di lavoro consenta alle organizzazioni che intraprendono tali iniziative di ottenere un maggior coinvolgimento da parte dei propri dipendenti, con evidente ritorno economico.

Tra i vantaggi riscontrati non è da sottovalutare la riduzione delle inidoneità e delle idoneità con limitazioni/prescrizioni. Un livello più elevato di benessere psico-fisico consente ai lavoratori a rischio di essere meno soggetti a condizioni problematiche per la loro salute, con un impatto significativo per l’organizzazione nel suo complesso.

Un beneficio evidente è rappresentato dal miglioramento del clima aziendale, dalla maggiore fidelizzazione dei lavoratori e dalla riduzione della conflittualità, con riflessi non trascurabili anche sul rapporto con i clienti e i fornitori.

Un altro fattore rilevante per le aziende e i loro professionisti è rappresentato dalla migliore gestione dell’invecchiamento e dalla valorizzazione dei lavoratori esperti. La promozione della salute fornisce alle organizzazioni uno strumento concreto per “sfruttare” completamente l’incredibile potenziale rappresentato dall’esperienza.

Un’azienda che promuove e sostiene il benessere dei propri dipendenti è destinata ad attirare i professionisti migliori e a trattenere le risorse umane dotate di maggior talento

Sotto il profilo economico gli interventi di promozione della salute rientrano tra quelli che l’Inail considera ai fini della riduzione del premio annuo secondo uno schema che, a parità di sforzo economico, premia naturalmente le aziende più piccole. Lo sconto si ottiene l’anno successivo a quello in cui è stato realizzato l’intervento presentando un’istanza di riduzione (OT24) nella quale sono documentati gli interventi attuati.

Infine, una attenta politica in direzione della promozione della salute è certamente sostenuta dai vantaggi fiscali previsti per il welfare aziendale e l’utilizzo degli sgravi fiscali in questa direzione produce dei vantaggi per l’azienda senza necessariamente un aumento del budget dedicato a questa specifica attività.

Gestire i programmi di screening con la sorveglianza sanitaria digitalizzata: perché è meglio

La cartella sanitaria informatizzata è uno strumento nato per migliorare costantemente qualità ed efficienza del servizio erogato al Cliente. Il Medico Competente, utilizzando uno strumento informatizzato e completo, redige in modo rapido e puntuale la cartella sanitaria informatizzata, ottimizzando la procedura di ingresso dei dati, sia nei tempi che nel dettaglio delle informazioni.

Con la sorveglianza sanitaria digitalizzata il medico competente può gestire il programma di sorveglianza sanitaria aziendale configurando, per ogni mansione, rischi lavorativi, accertamenti previsti e loro periodicità, vaccinazioni ed eventuali adempimenti richiesti. La compilazione della visita medica costituisce la parte più onerosa del lavoro del medico competente tuttavia, grazie all’ estrema semplicità di utilizzo ed alle facilitazioni fornite in fase di compilazione,i tempi di lavoro si riducono notevolmente, soprattutto in sede di visita periodica.

Il software integrato con gli strumenti medici più utilizzati (spirometri, audiometri, etc) e offre una serie di questionari ed allegati utili alla valutazione dell’idoneità alla mansione specifica; i protocolli, inoltre, sono modificabili e personalizzabili in base alle realtà aziendali a cui si applicano

I dati sono al sicuro

Il sistema di back-up, infine,protegge ed archivia ogni dato su supporto informatico, in piena rispondenza alla nuova normativa sulla privacy, garantendo, in caso di bisogno, di produrre copia della cartella sanitaria in tempi brevissimi.

Risponde alle specifiche del D.Lgs. 81/08 ad alle disposizioni integrative e correttive introdotte dal DLgs. 3/8/2009 e dal decreto 9/7/2012 (GU n. 173 del 26/7/2012) e s.m.i.

Soddisfa quanto previsto dal DLgs. 30 giugno 2003, n. 196 ed Allegato B, poichè i dati inseriti nel programma sono protetti da username e password (con particolare riferimento alla normativa in materia di sicurezza dei dati personali).